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specialista a Bari

Specialista nel trattamento dell'ipospadia

Il Dottor Antonio Vitarelli, medico chirurgo nel campo dell’andrologia e dell’urologia, vanta importanti esperienze nel trattamento dell’ipospadia, una malformazione congenita del pene dovuta ad un incompleto sviluppo del tratto terminale dell’uretra maschile. Si manifesta con uno sbocco anomalo del meato uretrale a livello della superficie ventrale (inferiore) del pene a diversi livelli.

Ipospadia dell'adulto e del bambino

L’ipospadia può manifestarsi in diverse forme:
  • prossimali (cioè a localizzazione posteriore, penoscrotali, scrotali, perineali ), presenti nel 20% dei casi;
  • mediopeniene, a localizzazione intermedia, presenti nel 15% dei casi;
  • distali, anteriori con localizzazione del meato a livello glandulare o balanico.
Si può osservare spesso, oltre alla posizione anomala del meato uretrale, la presenza della cosiddetta “corda”, un cordone di tessuto fibroso palpabile attraverso la superficie, dovuta all’incompleto sviluppo del corpo spongioso con conseguente incurvamento. L’incurvamento può essere anche dovuto ad una incongrua crescita del corpo spongioso rispetto ai corpi cavernosi o da una insufficienza della cute soprastante, mentre può essere talvolta presente un eccesso di cute prepuziale a livello distale.
In associazione all’ipospadia possono essere presenti altre condizioni quali l’ernia inguinale, testicoli ritenuti, e meno frequentemente altre alterazioni a carico dell’apparato urogenitale, come stenosi del giunto pielo ureterale, impianto ureterale anomalo con reflusso vescico ureterale, megauretere, agenesia renale.

Terapia e chirurgia urologica

Il trattamento dell’ipospadia prevede un intervento di correzione di chirurgia urologica con l’obiettivo di riportare il meato uretrale in una posizione quanto più vicina a quella originale, ricostruire il tratto uretrale mancante ed eliminare la curvatura. Esistono più di duecento tecniche di ricostruzione, che comprendono meatoplastica e glanduloplastica, uretroplastica, in tempo unico o più tempi, correzione della curvatura peniena, plastica della cute prepuziale e scrotale, e così via. Preferibile è sempre intervenire precocemente, intorno ai 18 mesi e comunque entro i 30 mesi, ovvero prima del raggiungimento del controllo degli sfinteri e della continenza urinaria. La selezione delle tecniche da utilizzare dipende dal singolo caso, e la correzione può richiedere più interventi, anche a distanza di anni, tenendo conto che anche con un intervento ben riuscito in età pediatrica, può essere necessaria, con l’accrescimento, una revisione chirurgica.

Incidenza ed eziologia

L’incidenza della malformazione è di 1 su 300 nati vivi, con in alcuni casi, una evidente predisposizione familiare, tale per cui per ogni bambino ipospadico esiste circa il 15% di probabilità di avere un altro membro della famiglia affetto, anche se non esiste una trasmissione ereditaria di tipo mendeliano. In altri casi non è possibile evidenziare un fattore causale preciso, per cui si può pensare alla concomitanza di più fattori. Nel caso in cui al fenomeno si associ un quadro malformativo complesso è comunque consigliabile una consulenza genetica prima del trattamento dell’ipospadia.

Conseguenze dell'ipospadia

Le conseguenze della presenza di una ipospadia sono ovviamente non soltanto legate all’aspetto estetico, che dalla nascita fino all’età adulta può andare incontro a un progressivo peggioramento per accentuazione della curvatura, ma anche e soprattutto legate all’aspetto funzionale, poiché un meato troppo posteriore può interferire con la minzione, e nell’età adulta la curvatura può comportare erezione dolorosa e difficoltosa penetrazione fino all’impossibilità del compimento del rapporto sessuale. Innanzitutto però è importante definire l’entità della patologia. Una lieve forma potrebbe non interferire con la minzione e l’attività sessuale, non rendendo necessario un trattamento dell’ipospadia.